USCIRE DALLE RIGHE

MunariPensando ad un libro, in genere, si visualizza una serie di pagine piene di parole allineate ordinatamente. In realtà, un libro, è un contenitore di emozioni, linguaggi, idee, pensieri, sperimentazioni… E naturalmente, tutto questo, non passa esclusivamente dal testo.
Bruno Munari è stato uno dei primi in Italia a realizzare, pubblicare, diffondere e incoraggiare l’idea che un libro potesse essere molto di più. Nel 1949, infatti, pubblica i suoi “Libri Illeggibili” una serie di opere che comunicano senza parole attraverso la carta, i geometrismi, le sfumature dei colori, i buchi, i tagli… Sfogliare i Libri Illeggibili equivale ad ascoltare una sinfonia cadendo nella rete di altri emozionanti linguaggi. Munari, già da allora, rompe lo schema classico del libro, l’idea, così radicata nel nostro immaginario, che un libro debba essere per forza composto da titolo, introduzione, colophon, indice, capitoli, paragrafi, testi… per aprirci al mondo del libro creativo, un veicolo dalle infinite potenzialità espressive.

Oggi, gli orizzonti si sono così tanto allargati che il libro creativo è un mezzo in cui tutti e tutte, grandi e piccoli, osano avventurarsi. Perché non è indispensabile essere scrittori o poeti o artisti affermati per cominciare a produrli. E non è neppure indispensabile aver scritto lunghi romanzi o racconti. A volte i libri creativi utilizzano testi brevi, ci giocano, li arricchiscono rendendoli vivi, facendoli uscire dalle righe grazie all’uso straniante e fantasioso dei materiali. L’immagine, il formato, il taglio, gli inserimenti, i timbri, gli strappi diventano contenuto che si amalgama al testo, diventano il gioco intorno a cui ruotano parole, segni e disegni di un discorso più ampio e più libero.
Volumi unici e impareggiabili per raccontare le nostre storie, per presentare dei testi che amiamo in modo diverso e originale, per far circolare poesie, ricordi o appunti di viaggio come se fossero animati da quella stessa energia vitale e frizzante che avevano mentre li scrivevamo, mentre li vivevamo.