…E FINALMENTE IL LIBRO VA A ROTOLI

toilet-paper-1230149_1280E’ piuttosto complesso riuscire a isolare l’invenzione della carta igienica perché, sin dal neolitico, abbiamo usato di tutto: foglie, ramoscelli, sassi non appuntiti e poi, con il passare dei secoli pezzi di vestiti, stracci, fogli di giornale… In occidente, solo nel 1700, e con estrema reticenza, nei doppi fondi dei ventagli per signora, vengono nascosti fogli di carta adatti allo scopo. Ma l’invenzione vera e propria con relativa diffusione è datata 1850 grazie a Richard Smyth che, letteralmente, firma dei pacchetti di strisce di carta rettangolari di medicated paper che vengono lanciati sul mercato con grande successo. Occorrerà però attendere il 1879 per arrivare alla vera e propria rivoluzione del rotolo di carta igienica oramai solidamente insediato nel comune immaginario. Nel 1879, invece, si arriverà a concepire la carta sottile a doppio velo che si scioglie facilmente nell’acqua.
La storia della carta igienica è dunque piena di varianti, scossoni creativi, invenzioni, fantasismi di ogni tipo. Oggi ci sono rotoli enormi, profumati, colorati, neri, firmati, con la faccia dell’odiato politico, con le barzellette, con i cruciverba, con le banconote. C’è chi scrive sulla carta igienica e chi ci realizza opere d’arte.
E i libri?
Al contrario della carta igienica, il concetto stesso di libro, per la maggior parte delle persone, non si è poi mosso più di tanto. L’idea di libro è ancora oggi saldamente trattenuta al pacchetto di fogli stampato e dotato di copertina. Solo in questi ultimi anni si comincia finalmente a parlare di libri creativi, di libri fatti con le cartoline, di libri da taschino, di libri pieghevoli, di scartafacci illustrati, timbrati, sporcati da incursioni manuali. E finalmente il concetto di libro si srotola in tutte le sue magnifiche opportunità, in tutte le sue infinite varianti. Perché è solo così che, finalmente, potrà contenere davvero le storie di tutti e di tutte.